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AI: l’intelligenza artificiale al servizio della RM cardiaca

17 Marzo 2020 By Il team di Cardiorisonanza.com
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L’introduzione della AI, intelligenza artificiale, nella risonanza magnetica cardiaca è il viatico per velocizzare l’acquisizione delle immagini. Uno dei motivi che tendono ancora oggi a disincentivare il ricorso alla RM cardiaca è difatti legato ai tempi di questo esame diagnostico.

RM Cardiaca: la situazione attuale

La RM cardiaca si è guadagnata un ruolo di primo piano tra le metodiche diagnostiche attualmente impiegate in cardiologia. Va anche detto che la penetrazione della RM cardiaca nei vari contesti sanitari nazionali è ancora molto variabile: all’ampia diffusione in molti Paesi europei si contrappone un impiego più limitato negli USA, per portare un esempio.

A disincentivare il ricorso alla RM cardiaca contribuisce l’elevata durata della fase di acquisizione (40-60 minuti) e di analisi (30-45 minuti) delle immagini ottenute, oltre alla necessità di disporre di operatori esperti, formatisi con un lungo percorso di training.

I vantaggi dell’introduzione di tecnologie AI

Come tutte le applicazioni ad elevato contenuto tecnologico, anche la risonanza magnetica cardiaca sta attraversando un momento di enorme rivoluzione, basato sull’introduzione dell’AI nelle diverse fasi di svolgimento dell’esame.

Le aziende impegnate nello sviluppo e commercializzazione di scanner per la RM spingono sull’introduzione di nuove tecnologie in grado di accelerare in maniera sostanziale l’acquisizione delle immagini, con la possibilità di eseguire un intero esame standard in circa 15 minuti.

Altre applicazioni della AI sono dedicate agli algoritmi di ricostruzione e alla rimozione di eventuali artefatti, con conseguente miglioramento della qualità e arricchimento in contenuto informativo delle immagini ottenute.

L’AI per l’analisi delle immagini della RM Cardiaca

Inoltre, molto promettenti sono le piattaforme software sviluppate con componenti di AI per l’automazione dell’analisi delle immagini, con la possibilità di ricavare in pochi secondi informazioni complesse semplicemente attivando una funzione.

C’è da aspettarsi che in pochi anni queste nuove tecnologie raggiungeranno la piena integrazione nei sistemi di acquisizione ed elaborazione delle immagini di RM cardiaca, accelerando l’intero workflow dell’esame e favorendo la fruibilità della metodica.

Esami più rapidi e di più semplice interpretazione, grazie a sistemi di quantizzazione e riconoscimento automatico di alterazioni patologiche basati anch’essi sull’AI, potranno certamente favorire la diffusione della RM cardiaca riducendo la necessità di ricorrere ad operatori con elevato expertise.

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