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Le ragioni per utilizzare la RM cardiaca aumentano: lo dice la SCMR

23 Novembre 2020 By Il team di Cardiorisonanza.com
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La RM cardiaca (risonanza magnetica cardiaca) ha rivoluzionato la cardiologia moderna e un’ulteriore conferma è arrivata dalla pubblicazione della versione 2020 del documento della Society of Cardiovascular Medicine sulle indicazioni cliniche all’impiego di questo prezioso test diagnostico.

Gli sviluppi tecnologici avvenuti a ritmi elevati nel corso degli ultimi anni, uniti all’accumularsi di dati convincenti ottenuti in vaste popolazioni di pazienti, hanno portato all’espansione progressiva delle capacità diagnostiche della RM cardiaca.

Attualmente, sono veramente pochi gli ambiti della cardiologia in cui le fasi diagnostica e di pianificazione terapeutica possono prescindere dalle complesse informazioni fornite da questa metodica. Le diverse indicazioni alla RM cardiaca possono essere incluse in 7 grandi categorie patologiche, rappresentate da:

  • cardiopatie congenite;
  • malattie dei grossi vasi;
  • cardiopatia ischemica (acuta e cronica);
  • cardiomiopatie e miocarditi;
  • malattie del pericardio;
  • masse cardiache;
  • valvulopatie.

Nell’ambito di queste categorie, l’attuale pubblicazione da parte della SCMR riporta ben 58 applicazioni cliniche con indicazione di classe I all’utilizzo della RM cardiaca, con un incremento del 38% rispetto alla versione precedente (risalente al 2004) dello stesso documento.

Sono definite di classe I le condizioni in cui la metodica “fornisce informazioni clinicamente rilevanti ed è solitamente appropriata; può essere impiegata come metodica di imaging di prima linea; solitamente supportata da letteratura solida o da trial randomizzati controllati”.

RM x indicazioni

La strada che ha portato alla piena inclusione della RM cardiaca nel novero delle metodiche di imaging di impiego routinario nella pratica cardiologica è stata certamente lunga, ma alla fine coronata da grande successo.

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